Rebecca (Un Gioco Di Societa)

Le porte dei giardini sono chiuse,
L'inverno ha le sue nevi da portare
E se nel cuore canta una canzone
Fa che un'armonica la suoni piano piano,
Fa che un'armonica la suoni piano piano.
Così un giorno conoscevo una ragazza
Con i capelli neri lunghi lunghi lunghi,
Lunghi silenzi nei suoi occhi larghi,
Penso al suo seno e penso alle sue mani,
Penso al suo seno e penso alle sue mani.
Madri no, non è cambiato niente,
Padri no, non è servito a niente,
Anche una volta si scappava via,
Quanti di voi su quelle navi bianche,
Quanti di voi l'America nel cuore,
Quanti di voi adesso sono stanchi.
Pure le autostrade sono piene,
I sacchi in spalla e via "Mi di un passaggio",
I santi libri ed un educazione
Non riusciranno a farli ritornare,
Non riusciranno a farli ritornare.
E sono loro che han distrutto tutto,
Tutti i principi su cui lo Stato, la famiglia e Dio
Ed io no so se riuscirò a mangiare,
Dov'è finito il buon samaritano,
Dov'è finito il buon samaritano.
E adesso che la colpa è un po' di tutti,
Gli assistenti sociali ed i dottori,
Con gli psichiatri e con gl'educatori,
Tengon monologhi sulla diversità,
Parlano asseri di caratteriali
E perché no anche un po' di criminali.
Le porte dei giardini hanno riaperto,
L'estate a fiori e stelle da portare
E se nel cuore canta una canzone,
Fa che una bocca la racconti agli'altri,
Fa che una boca la racconti agl'altri.
Così un giorno conoscevo una ragazza
Con i capelli neri lunghi lunghi lunghi,
Lunghi silenzi nei suoi occhi larghi,
Penso al suo seno e penso alle sue mani,
Penso al suo seno e penso alle sue mani.



Credits
Writer(s): Maurizio Bettelli
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