Majakovskij
Le quattro
Pesanti come un colpo
A Cesare ciò che è di Cesare
E a Dio ciò che è di Dio
Se io fossi piccolo
Come il grande oceano
Camminerei sulla punta dei piedi delle onde
Nell'alta marea sino a sfiorar la luna
Dove trovare un'amata
Uguale a me
Angusto sarebbe il cielo
Per potermi contenere
E se io fossi povero
Come un miliardario
Ma che cos'è il denaro per l'anima?
È un ladro insaziabile, si annida in essa
All'orda di tutti i miei più sfrenati desideri
Non basterebbe l'oro
Di tutte le Californie
Non basterebbe l'oro
Di tutte le Californie
Se io potessi balbettare
Come Dante o Petrarca
Accendere l'anima per una sola
Ordinarle coi versi di bruciare
Le parole del mio amore sarebbero un arco di trionfo
E pompose ed inutili vi passerebbero le amanti
Di tutti i secoli dei secoli, dei secoli
E così sia
E se io fossi silenzio
Come il tuono
Gemerei abbracciando in un tremito il decrepito eremo terrestre
Urlerò con la mia voce immensa
Le comete torceranno le ali fiammeggianti e giù si getteranno a capofitto
Per la malinconia
Coi raggi degli occhi rosicchierei le notti
Se io fossi buio
Come il sole
Ma perché, ma perché mai dovrei io abbeverare con il mio splendore
Il ventre dimagrato
Della terra
Morirò
E porterò via con me
Il mio amore immenso
In quali notti
Quali malattie
Da quali Golia fui generato
Così grande
Così inutile
Pesanti come un colpo
A Cesare ciò che è di Cesare
E a Dio ciò che è di Dio
Se io fossi piccolo
Come il grande oceano
Camminerei sulla punta dei piedi delle onde
Nell'alta marea sino a sfiorar la luna
Dove trovare un'amata
Uguale a me
Angusto sarebbe il cielo
Per potermi contenere
E se io fossi povero
Come un miliardario
Ma che cos'è il denaro per l'anima?
È un ladro insaziabile, si annida in essa
All'orda di tutti i miei più sfrenati desideri
Non basterebbe l'oro
Di tutte le Californie
Non basterebbe l'oro
Di tutte le Californie
Se io potessi balbettare
Come Dante o Petrarca
Accendere l'anima per una sola
Ordinarle coi versi di bruciare
Le parole del mio amore sarebbero un arco di trionfo
E pompose ed inutili vi passerebbero le amanti
Di tutti i secoli dei secoli, dei secoli
E così sia
E se io fossi silenzio
Come il tuono
Gemerei abbracciando in un tremito il decrepito eremo terrestre
Urlerò con la mia voce immensa
Le comete torceranno le ali fiammeggianti e giù si getteranno a capofitto
Per la malinconia
Coi raggi degli occhi rosicchierei le notti
Se io fossi buio
Come il sole
Ma perché, ma perché mai dovrei io abbeverare con il mio splendore
Il ventre dimagrato
Della terra
Morirò
E porterò via con me
Il mio amore immenso
In quali notti
Quali malattie
Da quali Golia fui generato
Così grande
Così inutile
Credits
Writer(s): Gionata Mirai, Giulio Favero, Pierpaolo Capovilla, Francesco Valente
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