Il barbiere di Siviglia / Act 1: No.6 Aria: "La calunnia è un venticello"

La calunnia è un venticello
Un'auretta assai gentile
Che insensibile, sottile
Leggermente, dolcemente
Incomincia, incomincia a sussurrar

Piano piano, terra terra
Sottovoce, sibilando
Va scorrendo, va scorrendo
Va ronzando, va ronzando

Nelle orecchie della gente
S'introduce, s'introduce destramente
E le teste ed i cervelli
E le teste ed i cervelli
Fa stordire, fa stordire, fa stordire e fa gonfiar

Dalla bocca fuori uscendo
Lo schiamazzo va crescendo
Prende forza a poco a poco
Vola già di loco in loco

Sembra il tuono, la tempesta
Che nel sen della foresta
Va fischiando, brontolando
E ti fa d'orror gelar

Alla fin trabocca e scoppia
Si propaga, si raddoppia
E produce un'esplosione
Come un colpo di cannone
Come un colpo di cannone

Un tremuoto, un temporale
Un tremuoto, un temporale
Un tumulto generale
Che fa l'aria rimbombar!

Un tremuoto, un temporale
Un tremuoto, un temporale
Un tumulto generale
Che fa l'aria rimbombar!

E il meschino calunniato
Avvilito, calpestato
Sotto il pubblico flagello
Per gran sorte va a crepar

E il meschino calunniato
Avvilito, calpestato
Sotto il pubblico flagello
Per gran sorte va a crepar

E il meschino calunniato
Avvilito, calpestato
Sotto il pubblico flagello
Per gran sorte va a crepar

E il meschino calunniato
Avvilito, calpestato
Sotto il pubblico flagello
Per gran sorte va a crepar

Sotto il pubblico flagello
Per gran sorte va a crepar
Sotto il pubblico flagello
Per gran sorte va a crepar
Sì, va a crepar, sì, va a crepar, sì, va a crepar!



Credits
Writer(s): Gioacchino Antonio Rossini, Alberto Zedda, Cesare Sterbini
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